L’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII” raccoglie l’utenza dei comuni di Marchirolo, Cadegliano-Viconago e Cugliate Fabiasco ed è costituito da cinque plessi.
La situazione socio-demografica del territorio è stata condizionata dal mosaico composito della provenienza regionale e internazionale degli abitanti che si sono succeduti in ondate di immigrazione nel corso degli ultimi cinquant’anni. La dipendenza dalla Svizzera (Canton Ticino) per le risorse occupazionali conferisce, poi, alla popolazione attiva la caratteristica del frontalierato.
La maggior parte dei problemi sociali presenti sembrano essere collegati a questi due fenomeni.
Negli ultimi anni alla popolazione originaria o di vecchia immigrazione si è aggiunta in misura crescente una componente di provenienza extracomunitaria (nord e centro Africa, paesi dell’est europeo, Asia e America Latina).
L’integrazione con la cultura locale per numerose persone e per diversi nuclei familiari si è dimostrata abbastanza difficoltosa e problematica e non sempre ha
permesso l’amalgama fra le diverse tradizioni originarie. Lo sradicamento affettivo e la perdita della cultura del paese d’origine hanno raramente trovato surrogati rilevanti nell’ambiente attuale. A tutto ciò si aggiungono difficoltà di inserimento lavorativo con conseguenti problemi economici anche gravi.
Inoltre il tessuto sociale è caratterizzato da un ceto medio che non sempre attribuisce adeguato valore alla funzione educativo – formativa della scuola.
Il contesto socio-economico è sufficientemente in grado di supportare la formazione sociale e civile della grande maggioranza degli alunni. Un numero significativo di alunni appartenenti a famiglie
svantaggiate riceve sufficiente supporto da parte dei servizi sociali comunali. A seguito del rilevamento all’Interno dell’Istituto della presenza di alunni provenienti da stato estero, con valori percentuali superiori alla media nazionale e provinciale, la scuola ha elaborato un progetto di accoglienza e predisposto prove finalizzate a rilevare i prerequisiti necessari per l’inserimento nelle classi. Inoltre la scuola ha prodotto un Piano per l’inclusività secondo le indicazioni ministeriali in materia per l’integrazione degli alunni in situazione di svantaggio. In particolare la scuola ha attuato delle attività di supporto didattico (progetto PNRR Orientati al futuro), di socializzazione, di acquisizione di maggiore autonomia nel muoversi anche all’interno del territorio e di sviluppo di progetti con associazioni ed enti.
In seguito ad una rilevazione capillare, nell’Istituto si rileva un’alta percentuale di alunni con BES: 22,62% popolazione studentesca. Tale valore è inferiore a quello dello scorso anno scolastico
(26,45%). In particolare, il numero di studenti con disabilità certificata è in linea con i riferimenti provinciali e regionali per la scuola primaria, mentre è inferiore rispetto a tutti i riferimenti per la
scuola secondaria di primo grado. Il numero di studenti con disturbi evolutivi specifici (DSA) e con svantaggio (sociale, linguistico-culturale, comportamentale-relazionale, altro) sono superiori rispetto ai riferimenti provinciali, regionali e nazionali. Tutto ciò si traduce in difficoltà di apprendimento e scarsa partecipazione alle attività scolastiche. La difficoltà nel reperire docenti di sostegno
specializzati diffusa negli anni precedenti è diminuita sensibilmente. Di conseguenza c’è la possibilità di garantire continuità ed efficacia nell’azione educativa.
Sul territorio operano: oratori, Comunita’ montana del Piambello, Consultorio familiare di Cadegliano e di Varese, Stazione Carabinieri,112, Protezione Civile, Bande Musicali, Biblioteche,
Associazioni sportive (rugby, canottaggio, etc), compagnie teatrali, case di riposo, con le quali la scuola ha l’opportunità di intrattenere rapporti di collaborazione in ambito dei progetti ambiente,
lettura, sport e benessere. Gli EELL forniscono adeguate risorse a favore della scuola per la realizzazione dei progetti didattici e formativi. I genitori partecipano volentieri a manifestazioni e feste per la scuola con relative raccolte fondi/donazioni e favore dei diversi plessi.
La dipendenza della Svizzera per le risorse occupazionali conferisce la caratteristica del frontalierato alla popolazione attiva. Ciò comporta per alcune famiglie delle difficoltà a gestire un rapporto
educativo efficace con i figli che spesso viene delegato a nonni o parenti.